Il Teatro "Antonio Di Jorio" ad Atessa: vanto dell'architettura locale
Alla scoperta del gioiello che ospita vari eventi della nostra Bcc. Il video che racconta la struttura
Un'opera che nasce dal basso: dal desiderio di alcuni attori locali e con il sostegno decisivo delle donazioni del popolo, senza le quali probabilmente non avrebbe mai visto la luce. È lo splendido teatro comunale di Atessa, dedicato all'indimenticata figura del maestro Antonio Di Jorio, nato nel capoluogo sagrino, e autore di tantissime canzoni popolari abruzzesi. Un vero e proprio gioiello, che la nostra banca utilizza normalmente per incontri e assemblee, e che ospita annualmente spettacoli, concerti, prosa e incontri vari.
Anche in virtù del restauro che l'ha riportato qualche anno fa all'antico splendore, il teatro di Atessa si inserisce a pieno titolo tra i più belli e importanti della regione. Un riconoscimento già tributato nel 1923, quando il ministero delle Finanze lo classificò di pari importanza con il Marrucino di Chieti, il Fenaroli di Lanciano, il Rossetti di Vasto e il Michetti di Pescara, e che trova conferma ai nostri giorni.
Spiega il professor Nicola Celiberti di Atessa, che su questo monumento ha effettuato varie ricerche: "L'idea di dotare Atessa di un teatro trovò la sua prima, provvisoria attuazione nel 1837, quando un gruppo di attori dilettanti avanzò agli amministratori comunali la richiesta, subito accolta, di poter utilizzare per rappresentazioni sceniche i locali del refettorio dell’ex convento dei Domenicani, soppresso nel 1809, acquisito dal Comune per decreto reale del 1814 ed oggi sede municipale. Venti anni più tardi, nel 1857, già si avvertiva il bisogno di un ampliamento dei locali adibiti a teatro e la Municipalità deliberava la concessione di altri ambienti. Lo sviluppo dell'attività teatrale in Atessa fu, però, tale da richiedere ben presto la necessità di una sede adeguata alle esigenze dello spettacolo e degli spettatori, come dimostra l'approvazione, nel 1863, di un progetto per la costruzione di un teatro vero e proprio sempre all'interno dell'ex convento".
I lavori, a cui si diede subito inizio, furono dopo breve tempo interrotti per sopraggiunte difficoltà economiche. "Seguì - aggiunge Celiberti - un lungo periodo nel corso del quale il proposito della realizzazione dell'opera sembrava definitivamente accantonato. Fu solo nel 1891 che il problema tornò di attualità, quando venne proposto che il teatro fosse ultimato con il concorso di offerte in denaro da parte della cittadinanza. L'iniziativa della contribuzione popolare volontaria produsse, sia pure con lentezza, gli effetti sperati: le somme raccolte, integrate da interventi finanziari del Comune, consentirono la prosecuzione dei lavori, che furono finalmente portati a termine nel 1911. In quello stesso anno, a conclusione di tante traversie, il teatro comunale di Atessa, vanto dell'architettura locale, veniva ufficialmente aperto al pubblico". Come ricorda una lapide posta nel foyer, datata 1909, tra i promotori di questa fase decisiva per l'ultimazione dei lavori ci sono Attilio Falcucci, Raffaele Falcucci, Luigi Marcolongo, Gaetano Falcucci, Giuseppe Marcone, Felice Mascitelli e Federico De Marco.
Dopo anni di ininterrotti successi, il teatro cadde in uno stato di abbandono, al punto che negli anni Ottanta del secolo scorso si decise di restaurarlo: l'intervento è stato eseguito negli anni 1984-1988. Il progetto è stato redatto nel 1983 dall'architetto Paolo Marconi, docente di restauro della Facoltà di Architettura dell'Università di Roma, che ha cercato di restituire la funzionalità e la spazialità del teatro, conservando i caratteri originali tipici dei teatri abruzzesi costruiti nei primi anni del nostro secolo. Successivamente, la direzione dei lavori è stata assunta dall'architetto Giorgio Pardi, docente di tecnologia della Facoltà di Architettura dell'Università di Pescara. Il teatro ha una capienza di circa 250 posti. L'intervento complessivo per il restauro ha impegnato una spesa di 650 milioni delle vecchie lire. Informazioni sul teatro sono sul sito www.teatrodiatessa.it.
Guarda il video racconto del Teatro "Antonio Di Jorio" di Atessa: