Sevel: la grande locomotiva d'Abruzzo

L'amministratore delegato, Luigi Galante, analizza come nasce una fabbrica di successo: "Investimenti sullo stabilimento e sulle persone, così abbiamo raggiunto record storici"

Luigi Galante Bcc Abruzzi E Molise
10 dicembre 2015
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È la locomotiva dell'economia abruzzese, con migliaia di dipendenti e numeri da record maturati nonostante questi anni di crisi: è l'universo Sevel, l'agglomerato di contrada Saletti di Atessa che ogni anno sforna centinaia di migliaia di Fiat Ducato e altri modelli commerciali. Tutto questo sin dal 1981, da quando alla presenza di Gianni Agnelli e del presidente Sandro Pertini, vide la luce la partnership Fiat-Peugeot, annunciando un'era nuova. Ancora oggi, Sevel è un vero e proprio fiore all'occhiello dell'Abruzzo che produce, alla cui guida c'è l'ingegner Luigi Galante, di Atessa, l'amministratore delegato che ben volentieri ci racconta come nasce questa esperienza vincente.

 

Ingegner Galante, che cosa rappresenta Sevel per la storia e l'economia abruzzese?

Sevel è Il più grande polo industriale dell'Abruzzo, e inevitabilmente rappresenta molto. Pensi che l'80 per cento dei furgoni che si producono in Val di Sangro finiscono all'estero: il che significa che il nostro saper fare arriva in tutto il mondo. Accanto a questa semplice constatazione, ci sono numeri che rafforzano questo primato: i nostri dipendenti attualmente sono 6300, che con l'indotto arrivano ad oltre 10 mila persone che lavorano e portano a casa altrettanti stipendi per le loro famiglie, dislocate in centotredici comuni non solo di Abruzzo ma anche di regioni limitrofe. Numeri importanti, che da soli parlano del grande valore economico e sociale di questa locomotiva dell'economia abruzzese.

 

Sevel è uscita da questi anni difficili più forte di prima: quali scelte hanno determinato questo risultato?

Sì, nel 2015 arriveremo a produrre 260 mila furgoni: un vero e proprio record storico. Il motivo è semplice: il Ducato è un prodotto eccezionale, che da anni continua ad essere richiesto incessantemente in Europa e nel mondo. Nel settore del camper, poi, siamo leader assoluti a livello mondiale. Veicoli che vengono realizzati in uno stabilimento davvero all'avanguardia. Per tutto questo, abbiamo superato le crisi di mercato, fino a tornare ad assumere e lavorare anche il sabato.

 

Quanto hanno contribuito a questi risultati le risorse umane?

Le persone sono il cuore dello stabilimento, e fanno realmente la differenza. Il nostro metodo di produzione, denominato World Class Manufacturing, è pensato proprio per valorizzare le persone, che sono al centro di tutto, e per un'organizzazione dettagliata e precisa, capace di garantire anche la necessaria sicurezza sul lavoro. Inoltre, abbiamo investito sulla formazione di team leader, che permettono un lavoro di gruppo di grande qualità, dove ogni persona viene ascoltata e valorizzata. Un metodo usato anche in Chrysler, che ci ha fatto fare il grande salto, perché sono le persone a garantire il successo, non solo gli impianti. Poi, la passione, la caparbietà e la tenacia tipiche degli abruzzesi hanno fatto il resto.

 

 

A proposito di Abruzzo, quali i punti di forza e di debolezza del contesto in cui opera la Sevel?

Il contesto territoriale non è facile. Non abbiamo un porto adeguato: uno ben strutturato sarebbe molto utile per le nostre spedizioni, mentre la ferrovia è quella che è. Per quanto riguarda la viabilità stradale, le autorità stanno lavorando per migliorarla, ben sapendo che collegare Tirreno e Adriatico è molto importante per rendere efficienti gli scambi. Nel complesso, però, possiamo dire che l'approccio dei decisori è positivo, anche se ci sarebbe più necessità di fare rete. Parlando di contesto, poi, non possiamo non rilevare come negli anni attorno a Sevel si è sviluppato un indotto importante, che permette di realizzare in loco componenti strategici. Questo è un grande valore, perché ci permette una facilità di risposta indispensabile per una realtà grande come Sevel. Con un certo orgoglio, infine, possiamo dire di aver contribuito a sviluppare il sistema dei servizi in Abruzzo, e a far crescere l'imprenditoria locale: sono diverse le persone che, formatesi in Sevel, si sono messe in proprio a fare servizi o a produrre componentistica per il settore automotive. In altri termini, abbiamo contribuito a creare una vera e propria cultura imprenditoriale.

 

Come sono le relazioni sindacali all'interno di Sevel? Quanto contribuiscono alla crescita dell'azienda e alla tutela del lavoratori?

Oggi non rileviamo una maturità globale, allineata ai tempi e alle altre realtà europee, perché c'è chi ancora è antagonista a prescindere, e chi invece costruisce. Manca un'unità al riguardo. Pertanto, ci sono tanti che pongono in essere azioni che non hanno alcun tornaconto per nessuno, creando invece solo danno. E questo è molto grave. Ma fortunatamente ci sono tante persone che contribuiscono a costruire il bene di tutti.

 

Che ruolo e che importanza ricopre Sevel nell'ambito di FCA?

Rappresenta senz'altro un fiore all'occhiello per tutto il gruppo. Un vero e proprio riferimento di eccellenza, anche in virtù di uno stabilimento che è uno dei più grandi al mondo per i veicoli commerciali. E indubbiamente ricopre un'importanza notevole anche sotto il punto di vista economico: parliamo di un fatturato annuo di circa 3.600 milioni di euro e poi, esportando veicoli in tanti paesi, contribuiamo significativamente anche alla bilancia commerciale.

 

Cosa c'è nel futuro di Sevel in particolare, e di FCA in generale?

Il gruppo mira ad essere sempre più globale, sempre più forte. Per questo, dobbiamo ancora insistere su prodotti globali, e l'essere una grande realtà mondiale è un vantaggio enorme. Per quanto riguarda Sevel, miriamo a produrre sempre più veicoli, e sempre più versioni per ampliare ulteriormente le nostre offerte. Se volessimo usare uno slogan, vogliamo essere sempre più globali, sempre più innovativi e sempre più vicini alle esigenze del cliente.

 

Un'ultima domanda: com'è cambiata Sevel nell'era di Marchionne?

Innanzitutto è cambiata la Fiat, oggi diventata una vera azienda globale, efficiente e matura. E la crescita dei nostri giorni testimonia la bontà delle scelte fatte, che meritano rispetto e stima. Le azioni realizzate sono importanti, e sono alla base di prodotti nuovi e innovativi. Un altro merito del dottor Marchionne è aver creduto nella realtà locale: sono stati fatti importanti investimenti in Abruzzo che hanno garantito lavoro e successo. Certo, rimane ancora da noi il problema dell'assenteismo, più alto che in altri stabilimenti Italiani del gruppo. Evidentemente non tutti qui hanno capito l'enorme vantaggio del camminare assieme, non solo per le migliaia di persone che lavorano in Sevel e nell'indotto, ma per tutto l'Abruzzo che da una Sevel forte ha solo da guadagnare.

 

Luigi Galante

Luigi Galante è Head of Manufacturing – Premium Brands Emea di Fiat Chrysler Automobiles. Di origine abruzzese, entra in Fiat, stabilimento Sevel nel 1980 nell’unità operativa di lastratura ricoprendo poi in diversi stabilimenti e in tecnologie ruoli di responsabilità crescente. Nel 1992 diventa capo dell’unità montaggio dello stabilimento di Cassino. Nel 1994, e per tre anni, è Plant Manager dello stabilimento Sevel Val di Sangro, quando nel 1997 diventa direttore dello stabilimento comprensoriale di Mirafiori e Rivalta e in seguito responsabile delle tecnologie Fiat Auto. Nel 2002 torna in Sevel come direttore generale e amministratore delegato, con l’obiettivo di gestire la totale ristrutturazione dello stabilimento e l’avvio produttivo del nuovo Ducato. Nel 2007 è Manufacturing Planning and Control Manager di Fiat Chrysler Automobiles seguendo le produzioni e gli avvii produttivi dei nuovi modelli e inserendo negli stabilimenti anche nuovi metodi sull’Ergonomia e sulla metrica del lavoro (Ergouas). All’inizio del 2013 assume la responsabilità del Manufacturing Emea, gestendo gli stabilimenti di produzione e l’industrializzazione di prodotto in Europa. Come Premium Brands segue in particolare l’industrializzazione e la produzione delle nuove vetture Alfa Romeo e Maserati e dei relativi nuovi motori.